aʁɫuɣ

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sabato 28 marzo 2015

Symposium Llançà 2015 - i workshop

Le prime tre giornate del Symposium sono state dedicate a corsi e formazione.

immagini da : Symposium Pagaia


La proposta è ricca e soddisfa tutte le esigenze, dai principianti agli scapestrati: introduzione al mondo del kayak da  mare, tecniche base ed avanzate per la pagaia europea e groenlandese, soccorsi ed autosoccorsi, traini e recuperi, gestione del gruppo, gestione delle emergenze, tecniche di soccorso ed autosoccorso in condizioni severe, gestione del kayak nel vento e con l'onda, sbarco su roccia, rotte e pianificazione per la navigazione, rock hopping a varii livelli, metodologia di spedizione, lezioni individuali di tecnica e di rolling infine ma non ultima la sessione di lavori dedicata e gestita dalle donne e loro sensibilità nell'andare in kayak.

La gestione del Symposium è  - come sempre - eccellente: molti degli 280 kayaker e decine di insegnanti sono riuniti per il briefting ogni mattina alle 8.30 nella grande sala.

ovviamente dopo una abbondante colazione !

La gestione dei corsi (workshop) è semplice: alla sera precedente, in base alle condizioni meteo marine, vengono pubblicate le proposte dei workshop dove ciascuno si può iscrivere


terminati i preparativi: si parte!



chi in auto, in furgone, con il camper, in bici monopattino o a piedi si raggiunge la spiaggia del porto di Llançà o di Gerbet, poco distante e più ridossata dalla tramontana


quando tutti (?) sono pronti si formano i gruppi 

ed iniziano i briefting



Io, nei tre giorni dedicati, ho partecipato ai workshop dei quali avevo letto, prima di partire e trovato interessanti i contenuti, sulla pagina del Symposium:


  • Leadership tenuto da Des Keaney e  Sonja Ewen
  • Incident management con docenti Phil Clegg, Phil Hadley, Trenk Muller, Carola von Haartman ed altri
  • European paddle tenuto da Nigel Foster, Eva-lotta Backman ed altri
  • Methodology for Expedition protagonisti Rai Puig e Elke Grunwald

Le lezioni sono di mezza giornata o di una giornata intera di lavoro, in relazione alla complessità degli argomenti ed alla necessità di mettere in pratica le nozioni.

Spesso si formano gruppi giganteschi di allievi, si iscrivono in 50/60 per gli argomenti più richiesti (ad esempio tecniche con pagaia groenlandese). I docenti, grazie ad un "loro" briefting mattutino, si sono già ripartiti gli argomenti, suddividendo i grupponi in parti più piccole - tipicamente una decina di persone suddivise per lingua parlata/compresa.

La lingua: la babele è totale, la lingua più parlata è l'inglese, considerando la massiccia presenza di Tedeschi, è importante per noi il Castigliano perchè per molti è comprensibile ma trovo personalmente il Catalano più simpatico e divertente - sembra un dialetto Italiano. Il Francese, a me praticamente incomprensibile, suona sempre come un deja vu. Dall'Italia siamo una decina e cerchiamo di carpire ogni informazione, attivando traduzioni più o meno simultanee per muoverci nella moltitudine di lingue ed istruzioni.


Altissimo il livello di esperienza e preparazione dei docenti; didattica che mi lascia sempre impressionato per i metodi e l'efficacia degli standard adottati.
C'è sempre un primo momento di presentazione, durante il briefting iniziale, che definisce il livello e le motivazioni che spingono gli allievi a partecipare alla sessione. Il "giro" include - sempre- una breve introduzione da parte del coach che si presenta (sono sempre tutti molto modesti) e definisce lo scopo del corso, i requisiti richiesti ed i limiti/obiettivi che si andranno a raggiungere.

Con una serie di solidi strumenti didattiti; lezioni frontali, esperimenti diretti, emulazione etc, comuni a tutti gli insegnanti, si sviluppano gli argomenti prima di entrare in acqua, con obiettivi chiari si procede a metterli in pratica ( cioè noi si tenta ...) in acqua. La lezione prosegue dinamicamente, con il coach immerso (a volte letteralmente!) assieme agli allievi.



Le condizioni di sicurezza non solo vengono rispettate ma vengono chiarite a tutti i presenti e le misure vengono prese per tempo intervenendo quando necessario.

Nelle pause di lavoro, in alcuni momenti predefiniti e durante le pause si sviluppano le argomentazioni analizzando il lavoro effettuato con lo scopo di migliorarlo.

La battuta e la risata non manca mai, sdrammatizzando le difficolta nelle quali gli allievi si stanno misurando.

Ogni sessione di lavoro è chiusa con un debriefting che riassume le esperienze comuni.

Ciascuno è chiamato ad esprimere un paio di concetti: cosa hai imparato di nuovo oggi e cosa pensi di dover migliorare? La cosa incredibile è che si mettono in gioco anche i docenti, gente che ha una vita di pagaiate alle spalle, i quali esprimono - sempre - di aver imparato cose nuove deall'esperienza e dagli allievi.

Qulcuno si sofferma a pensare ...





domenica 15 marzo 2015

Giro sul Lago d'Iseo senza pioggia ne vento a trenta nodi ...

doveva essere una pessima giornata, stando alle previsioni ... invece .-)

Yellow Submarine!
fotoBelloni







Sgnapa e furmaj




Gli orridi

fotoBelloni


 Mont'Isola

Isola di Loreto


fotoBelloni

mercoledì 11 marzo 2015

Orca Miseria!

Ho deciso di cambiare il nome del blog, era troppo serio

La vita è come andare in Kayak, per stare in equilibrio devi muoverti.
hacked A. Einstein

http://tatiyak.blogspot.it/2012/05/new-friends-from-po-valley.html
Foto del nostro primo corso con Mauro e Tatiana nel 2012